È capitato che, dopo aver mangiato la pizza, abbiamo avvertito quella sensazione di sete irrefrenabile?
Le ragioni per cui ciò accade sono essenzialmente tre:
Un elemento molto importante per la digeribilità della pizza – infatti – non riguarda solo la lievitazione, ma anche la maturazione dell’impasto.
Durante questa fase, gli enzimi idrolitici della farina (amilasi e proteasi) scompongono il glutine e gli amidi.
Fattori che influenzano la maturazione dell’impasto riguardano, poi, la temperatura ambientale della farina, la tipologia e – naturalmente – il tempo di lievitazione, un processo che può durare tra le 24 e le 48 ore ad una temperatura compresa tra i 4 e i 26 gradi.
Rispettando queste condizioni si favorisce la maturazione dell’impasto e – quindi – anche gusto, digeribilità e leggerezza della pizza.
La sensazione di sete dopo aver mangiato una pizza è dovuta anche alla tipologia di farina utilizzata.
L’indice W è il valore che misura la forza della farina, ovvero quanto questa sia capace di assorbire l’acqua e trattenere l’anidride carbonica.
Utilizzando una farina forte, l’impasto risulterà più elastico: ecco perché i valori consigliati rientrano tra i 240 e i 300 W.
In ultimo – ma non per importanza – gli ingredienti con cui si farcisce la pizza possono provocare sete. Prosciutto, tonno ed olive – per esempio – aggiungono sale alla pizza, stimolano il centro della sete situato nell’ipotalamo e si avverte, quindi, il bisogno di bere acqua.
Alla Pizzeria Il Borghetto S. Caterina, però, non ci limitiamo a mettere insieme gli ingredienti: prepariamo il nostro impasto napoletano a lunga lievitazione almeno 48 ore prima dell’ordinazione, mettendo passione in cucina per consentirvi di godere degli aromi e dei sapori dei nostri piatti d’autore.