Durante questa difficile pandemia, i supermercati sono stati letteralmente assaltati alla ricerca del famigerato lievito.
Tant’è che si è assistito ad aumento esponenziale della domanda: da 80.000 kg di cubetti di lievito a marzo ai 228.000 kg registrati pochi giorni fa, stando agli accurati dati di Nielsen.
Un incremento sulle vendite di lievito di birra che, in confronto allo stesso periodo del 2019, è arrivato fino al 217,4%.
Da dove proviene il cubetto tanto desiderato per realizzare pane, pizza e torte?
Dopo Francia e Germania – Paesi che vantano una lunga tradizione in questo settore – al terzo posto si piazza l’Italia.
E sono proprio le aziende italiane produttrici di lievito che, da qualche settimana, stanno cercando in tutti i modi di raddoppiare la propria produzione, con l’obiettivo di far fronte a questo aumento della domanda.
Per natura stessa – però – è difficile riuscire ad incrementare di molto la presenza sul mercato del cubetto tanto amato.
Secondo gli esperti – infatti – il lievito non si fa, ma si coltiva.
“Anche noi non ce l’aspettavamo, anzi sapevamo che avremmo perso clienti con forni e pasticceri chiusi”, ha spiegato all’Ansa Piero Pasturenzi, presidente del Gruppo Lievito di Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia che rappresenta il settore. “Il boom l’abbiamo fatto nella grande distribuzione: 10 volte di più. Siamo passati dagli 80mila kg di cubetti di lievito fresco a marzo di un anno fa ai 228mila kg di ora. A un certo punto abbiamo proposto ai supermarket il formato da 500 grammi,che è per gli artigiani. Hanno accettato e ora siamo a 116mila kg contro i 7mila del marzo 2019. Il nostro impegno è di riuscire a sostenere gli italiani in questa emergenza sanitaria”.
E voi quanto lievito avete acquistato durante questi mesi?
Vi aspettiamo stasera alla Pizzeria Borghetto Santa Caterina in Viale XX Settembre 62, a Catania!